Riconversione dell’area industriale di Taranto: 35mila nuovi posti di lavoro

Riconversione dell'area industriale di Taranto

No Tax area, porto, aeroporto, Città Vecchia, rilancio dell’occupazione: ecco le proposte di riconversione dell’area industriale di Taranto (ferme al palo)

Sono trascorsi diversi anni dalle numerose proposte di riconversione dell’area industriale di Taranto emerse nel corso di numerosi avvicendamenti politici.

Al di là degli aspetti di natura prettamente politici, nel 2014 si fece strada l’idea di seguire di imprimere una svolta economica al territorio jonico, guardando a quanto già fatto da città come  Bilbao e Pittsburgh.

In mezzo a diverse proposte di riconversione dell’area industriale di Taranto, furono i Verdi a lanciare quest’idea da ricomprendere in un apposito decreto governativo in accordo con la regione, il comune e le realtà sociali e associative tarantine.

L’idea annunciava la creazione di nuovi posti di lavoro (circa 35mila) grazie alle attività che si sarebbero sviluppate tra Taranto e Statte, alle agevolazioni fiscali e burocratiche per le imprese che avrebbero assunto operai e impiegati e che avrebbero investito nei settori della green economy, dell’innovazione di prodotto e dell’efficienza energetica, del terziario, commercio, dell’edilizia nel settore del recupero/restauro e rigenerazione urbana e della cultura.

Tra gli Obiettivi delle proposte di riconversione dell’area industriale di Taranto, c’erano quelli di:

  • rendere Taranto un punto di riferimento internazionale nel trasporto merci
  • realizzare a Taranto il polo tecnologico, industriale, scientifico, della ricerca e dell’università di tutto il Mediterraneo
  • aprire all’interazione con il sud Europa, il mondo arabo, nord africano e orientale.
  • riattivare il circuito del turismo internazionale sul modello Bilbao.

Fu anche precisato: «Progetti come Tempa rossa, la presenza di inceneritori, acciaierie con le loro aree a caldo sono incompatibili con l’avvio del progetto. Incompatibile con la città e la salute della sua popolazione è l’area a caldo dell’Ilva di cui va prevista la chiusura».

Ecco nel dettaglio tutti i punti di queste proposte di riconversione dell’area industriale di Taranto:

NO tax area per imprese e società destinatarie provvedimento

  • La durata dell’area NO TAX è di 5 anni estendibile a 10 .
  • Eliminazione dell’accise per benzina e gasolio per imprese e società che operano nell’area del comune di Taranto e Statte
  • Riduzione Bolletta elettrica eliminando le accise e gli oneri sistema arrivando ad una riduzione del 34,05% del costo della bolletta.
  • Contributo per la realizzazione delle strutture produttive e acquisto di beni strumentali nella misura del 35% del valore complessivo per un importo max di 500 mila euro.
  • Riduzione Irap max 50 %
  • Riduzione Ires max 50 %
  • In caso di assunzione di lavoratori in CIG e mobilità, donne e giovani la possibilità che lo stato intervenga fino al 70 % per i primi quattro anni per i contributi

Partite IVA agevolate per i liberi professionisti che avviano nuove attività nelle aree in oggetto
Nell’area portuale un’area tax Free per il commercio equo solidale, per i prodotti locali di filiera corta e per i prodotti “green”.

Fondo per sostegno agricoltura

Allevatori mitilicoltura e maricoltura che insistono nelle aree dove autorità sanitaria ha emesso divieto possono utilizzare un apposito fondo nella misura una tantum di 10 milioni di euro complessivi. Il fondo ha lo scopo non solo di risarcire le attività per il danno subito ma anche per sostenere gli investimenti necessari per la ripresa delle loro attività economiche

Riqualificazione , trasformazione e rigenerazione urbana e ambientale a partire dai suoli contaminati con un gruppo operativo di urbanisti, architetti coordinati dal Prof. Renzo Piano

Trasformazione urbanistica dei suoli contaminati: nell’area potranno trovare accoglienza imprese italiane,estere che investiranno realizzando le proprie aziende nelle aree dimesse. Imprese che in particolare si indirizzino nel settore della produzione delle nuove tecnologie, della ricerca, delle nanotecnologie, della biomedica, della produzione di beni e servizi

Realizzazione del polo nazionale tecnologico, scientifico ,di ricerca e universitario del Mediterraneo. Realizzazione del polo museale archeologico, di arte moderna e contemporanea .

Entrambi i due poli saranno collocati all’interno dell’area industriale in via dismissione e oggetto del progetto di riqualificazione urbana sul modello Bilbao-Pittsburgh

Interventi di bonifica e di rigenerazione urbana e ambientale
Messa in sicurezza e Bonifiche aree pubbliche e industriali
Utilizzo del fondo sociale europeo per formazione operai
Chiusura area a caldo Ilva e sua trasformazione in sito museale inserito urbanisticamente all’interno del polo tecnologico industriale, scientifico, di ricerca e universitario

Realizzazione infrastrutture da finanziare con progetto per Taranto Libera
1) District park
2) Voli civili aeroporto Grottaglie
3) Adeguamento strada di collegamento Taranto Brindisi e Taranto Bari
4) Trasformazione porto anche in scalo navi passeggeri e realizzazione HUB merci
5) Potenziamento ferrovia per trasporto merci
6) Potenziamento ferrovia Taranto Brindisi- Taranto –Bari
7) Realizzazione metro leggera di superficie Talsano-Statte- modello Bilbao-
8) Realizzazione città dello sport con stadio e attività per sport olimpici
9) Sistemazione depuratore Gennarini
10) Idrovie per collegamento S.Vito/Lama/Talsano con viale Virgilio
11) Realizzazione struttura ospedaliera e rete di prevenzione territoriale

Città Vecchia
Piano complessivo e avvio dei lavori di ristrutturazione e restauro in Città Vecchia
Realizzazione di un piano per l’incentivazione delle attività turistiche, artigianali, culturali e ambientali e nuove strutture ricettive che riutilizzo immobili esistenti.
Realizzazione del mercato di Taranto Vecchia dove sull’esempio del mercato di San Miguel di Madrid è possibile degustare la gastronomia, fare spesa di prodotti tipici locali e passeggiare
Recupero e riqualificazione aree demaniali militari in particolare per rideterminare collegamento lungomare Mar piccolo con progetto unico di riqualificazione urbana

Garantire su base volontaria, con preciso provvedimento, agli operai Ilva con anzianità minima di 15 anni il prepensionamento

Coperture Finanziarie
1) Fondo europeo per le aree dimesse e in via di bonifica. In Europa nel 2007-2013 sono stati
2) Fondi stanziati dall’Europa 3,4 miliardi di euro per progetti di questo tipo
3) Fondo sociale europeo per avviare la formazione non solo per l’attività di bonifiche ma anche per le nuove attività produttive
4) Fondo europeo per lo sviluppo regionale
5) Risorse obbligatorie da parte dei privati che hanno l’obbligo di Bonifica – ad esempio ILVA spa –
6) Partecipazione ai fondi per i progetti europei Smart Cities

Risorse statali previste appositamente:
1) Contributo dalla durata di 10 anni di prelievo sui redditi al di sopra dei 120 mila e fino a 250 mila pari a 0,7% dai 250 mila in su pari a 1 % . gettito previsto annuo pari a 400 milioni di euro ( durata prelievo 5 anni )
2) Storno della cifra relativa all’acquisto di 12 caccia F35 al finanziamento del progetto in oggetto pari a 1,56 miliardi di euro
3) Contributo di 1 centesimo di euro sull’accisa di benzina e diesel per il progetto Taranto incasso annuo previsto annuo pari a 350 milioni di euro ( durata prelievo 10 anni )
4) Fondi statali per risanamento e bonifiche da integrare a quelli già stanziati .
5) Riallocazione delle risorse regionali previste per il district park alla realizzazione del district park a Taranto.

Principio chi inquina paga
Utilizzo fondi della famiglia Riva e soci a partire da 1,8 miliardi di euro sequestrati dal tribunale di Milano, le quote in Alitalia pari al 14 % del capitale Alitalia e le risorse relative dal danno ambientale che verrà stabilito dal processo in corso Ambiente Svenduto.

L’occupazione prevista
L’occupazione prevista nei prossimi 7 anni a partire da operatività del progetto per Taranto Libera è di 35.000 nuovi occupati

Lo strumento amministrativo per la gestione di procedure amministrative
Lo strumento amministrativo per la gestione di procedure amministrative, che dovranno essere semplificate, rispettando la necessità democratica di coinvolgimento e partecipazione della popolazione alla valutazione del progetto nella sua complessità sarà quella di una fondazione pubblica composta da un commissario di governo, dal sindaco, dalla regione e in via consultiva da rappresentanti di categoria e associazioni.
Per sostenere le iniziative di donazione e di sostegno al progetto internazionale di cambiamento della città di Taranto viene istituita una Fondazione di Comunità, come le communities foundations americane presenti negli Stati Uniti fin dal 1914, con l’intento di favorire la crescita della filantropia, la promozione della cultura, del sostegno attraverso donazioni allo sviluppo della società civile.


Nel riesumare queste proposte di riconversione dell’area industriale di Taranto, ci siamo resi conto che in tutti questi anni si sono succedute centinaia di annunci e proclami da parte di ogni forza politica locale e nazionale.

Ma nulla in realtà è cambiato.

Taranto continua ad inseguire il sogno di una città turistica appendendosi alle sottili speranze di giorno in giorno offerte da qualche colpo di fortuna: ieri infatti il Sindaco di Taranto, il presidente della Regione Puglia e una grillina portavoce di un ministro non più in carica si sono spesi per annunciare con sommo gaudio la vittoria dell’UNICA città candidata ai giochi olimpionici del Mediterraneo.

Di fatto, però, continua a mancare un’idea programmatica e strategica di futuro.

E questo lo si denota anche dalle forti carenze in chiave Marketing, evidenziate con il lancio di un brand che tale non è, se non infantile espressione pseudo grafica di un’idea di turismo che non abbiamo. Mi riferisco al nuovo concetto di marchio urbano annunciato in pompa magna sui media dal Comune, attraverso la promozione di una coda di pesce con relativo pay off “Taranto capitale di mare“.

Si è così deciso di calpestare le numerose e più sensate proposte di riconversione dell’area industriale di Taranto con un disegnino approssimativo di una coda di pesce che non evoca alcun processo identitario della città su cui invece occorreva investire in un’ottica di differenziazione sul mercato del turismo.

Che dire… c’è tanto lavoro da fare, ma in mezzo a quest’approssimazione, ci manca un moto d’orgoglio.

Si continua a navigare a vista nel più assoluto silenzio di gran parte dei nostri concittadini.

Ma rimaniamo ottimisti e rilanciamo la suddetta tra le più interessanti proposte di riconversione dell’area industriale di Taranto.

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foto di Luca Festinante
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